Tempo – concept Piero Lissoni
Nello showroom di Via Durini 15, invece, Porro si guarda alle spalle e ricostruisce la propria storia.
Dalla fondazione in Brianza nel 1925, al lavoro con Munari negli anni ’60 – a cui si deve il logo aziendale e il carrello portavivande Cubovo, ri-editato in quest’occasione –, passando per l’art direction affidata nel 1989 a Piero Lissoni fino alle collezioni più conosciute degli ultimi anni, il percorso Porro viene condensato nelle sue tappe principali, per mostrare come il design sia sempre stato insito nel DNA del marchio.
Non tutti sanno che … Risale al 1966 l’incontro tra Porro e Bruno Munari, in occasione di un ciclo di lezioni tenute dal maestro milanese alla Scuola d’Arte di Cantù: un’affinità immediata, scaturita da sensibilità, caratteri e atteggiamenti progettuali per molti versi comuni, spinge l’azienda a rivolgersi proprio al progettista per dare al proprio marchio una veste moderna.
Il secondo scambio con Munari avviene negli anni ’90, quando l’azienda, in occasione di una retrospettiva sull’artista a Cantù, realizza il primo prototipo di Cubovo, un carrello portavivande con struttura in legno laccato e piano di vetro (dimensioni: 52x52x60 cm) disegnato nel 1962 e mai entrato in produzione.
La storia Porro entra nel vivo con la fertile collaborazione con Piero Lissoni, art director dal 1989, che in pochi anni ha traghettato un’azienda in origine artigianale verso l’attuale ruolo di industria di successo, creando quei sistemi che, rinnovati anno dopo anno, sono il simbolo dell’estetica minimale ma elegantissima del marchio.
L’apertura degli ultimi anni a designer esterni, in particolar modo Christophe Pillet e Jean Marie Massaud, ha ulteriormente arricchito il catalogo Porro: un’offerta corale dove si leggono più mani, armoniche ma coerenti per immagine ed in grado di soddisfare insieme i gusti più esigenti.